Il sogno di Azzurra

Il sogno di Azzurra

Opera da camera

Il sogno di Azzurra

Teatro M° Tonino Pardo

29 novembre 2025, Ore 19:00

Posto Unico € 15,00

I biglietti sono disponibili al botteghino di Villa Margherita , online, tramite il sito www.lugliomusicale.it oppure, previa disponibilità di posti, in loco fino ad un'ora prima dall'inizio dello spettacolo.

Musica e libretto di Andrea Ferrante

Personaggi e interpreti

Azzurra Federica Pinco

Rosa Giorgia Ferrara

Salvatore Mariano Orozco

Spiriti del sale Coro di voci bianche e danzatori

Direttore Mirco Reina

Regia Enzo Caputo

Maestro del coro di voci bianche Anna Lisa Braschi

Ensemble dell’Ente Luglio Musicale Trapanese

Libretto di salaScaricalo qui

Sinossi

Nelle saline di Trapani, agli inizi del Novecento, vive una famiglia povera ma unita: Salvatore, salinaro, sua moglie Rosa e la piccola Azzurra.

Azzurra sogna di diventare musicista, di suonare il violoncello e di dare voce al mare che ogni giorno osserva da lontano.

Il padre, provato dalla fatica e dalla miseria, non comprende quel sogno; la madre lo custodisce in silenzio. Una notte, tra i riflessi del sale e la brezza del mare, la bambina entra in un mondo magico popolato dagli Spiriti del Sale, che le donano un violoncello di luce.

Il suo canto e la sua musica placheranno la tempesta e apriranno il cuore del padre, che infine riconoscerà nel canto e nel suono della figlia la voce stessa della vita.

Nel finale, tutti celebrano la forza del Sogno e della Luce, ovvero della Speranza che nasce e che può trovare modo di realizzarsi anche laddove sembri impossibile.

Note di regia

Il sogno di Azzurra si presenta come un racconto poetico ambientato nelle saline di Trapani agli inizi del Novecento, dove la realtà della miseria si trasfigura attraverso il potere immaginifico del sogno. Quest'opera in un unico atto narra il cammino di una bambina che, attraverso la musica, dà voce al mare e riconcilia un padre chiuso nel dolore con la bellezza della vita.

L'intero progetto interpretativo ruota attorno alla forza generatrice della speranza, alla capacità dell'animo umano di creare bellezza anche laddove sembrerebbe impossibile. Il sale diventa qui elemento insieme concreto e simbolico, emblema della fatica e della purezza, della durezza e della luce. La regia si fonda su una poetica della trasformazione, dove il sogno non rappresenta un'evasione dalla realtà, ma piuttosto una rivelazione: la manifestazione luminosa di ciò che esiste già, ma che occorre imparare a vedere.

Trattandosi di un'opera in un solo atto, la costruzione scenica segue un flusso continuo, privo di cesure, in cui il reale e l'immaginario si fondono senza soluzione di continuità. La narrazione si articola secondo tre movimenti emozionali che si susseguono naturalmente: inizia con il mondo del sale, fatto di lavoro, fatica e povertà; prosegue con il sogno e la rivelazione, quando nella notte appaiono gli Spiriti del Sale che donano ad Azzurra il violoncello di luce; culmina infine nella rinascita, quando la musica della bambina placa la tempesta e scioglie il cuore indurito del padre.

Il ritmo è circolare, come il respiro del mare stesso: parte dalla terra e ritorna alla luce, in un crescendo emotivo che culmina nella riconciliazione finale.

La scena rappresenta una salina simbolica, sospesa tra realtà e sogno. Si tratta di uno spazio essenziale, dove pochi oggetti concreti – una pala, un mucchio di sale, una vasca d'acqua, il mulino in lontananza – lasciano che sia soprattutto la luce a costruire il paesaggio. Il bianco del sale diventa schermo, superficie viva su cui la luce e le ombre disegnano i mutamenti dell'anima.

La luce non è qui un mero elemento tecnico, ma vera protagonista drammaturgica. All'inizio, una luce calda, bassa e dorata evoca il tramonto della fatica quotidiana. Nella notte subentrano toni freddi, blu e argento, con riflessi mobili come onde. All'arrivo degli Spiriti del Sale, la luce si moltiplica, scomponendosi in fasci bianchi e trasparenti che sembrano quasi respirare. Nel finale, una luce bianca e totale invade la scena, sancendo il momento in cui il sogno si fa realtà.

Il suono del mare accompagna l'intero atto come presenza invisibile. La musica non è solo commento ma voce interiore dei personaggi, in particolare di Azzurra. Il violoncello di luce rappresenta l'incarnazione sonora del sogno, il momento in cui la materia si fa canto. L'uso del suono è progressivo: si parte dai rumori del lavoro e del vento per arrivare a una musica pura, che suggella la trasformazione spirituale dei personaggi.

Azzurra è il cuore luminoso dell'opera. Il suo sogno di suonare non nasce da ambizione, ma da un bisogno intimo di comunicare con il mare, con la vita stessa. La sua interpretazione deve unire candore e profondità: è innocenza che diventa consapevolezza.

Salvatore, il padre, è uomo di fatica e di silenzio. La sua cecità emotiva non è cattiveria ma paura. È un personaggio che vive schiacciato dal peso del reale e ne porta le ferite. Il suo arco interpretativo richiede una lenta apertura alla meraviglia, che culmina nel riconoscimento finale del dono della figlia.

Rosa, la madre, è presenza pacata e spirituale, custode silenziosa del sogno. È l'anello che unisce il mondo visibile e quello invisibile. In lei vive la fede nella possibilità della luce.

Gli Spiriti del Sale non sono figure corporee ma vere e proprie energie sceniche: movimenti di luce, danza, ombre, riflessi. Rappresentano le voci della natura e dell'arte, manifestazioni del mare che ascolta e risponde.

Dal punto di vista tecnico, la scena richiede una struttura essenziale e modulare, composta da elementi bianchi e neutri. Il pavimento va cosparso di sale, vero o sintetico, che possa riflettere la luce. Un fondale traslucido o specchiante permette di proiettare riflessi d'acqua e giochi di luce. Il violoncello deve essere reale ma trattato con luce o materiali trasparenti per sottolinearne la natura onirica.

I costumi utilizzano tessuti naturali e grezzi per i personaggi reali, mentre per gli Spiriti si ricorre a materiali trasparenti e perlacei. Azzurra inizia con un abito chiaro ma semplice, che si illumina progressivamente grazie a piccoli dettagli iridescenti o riflettenti inseriti nel tessuto. Salvatore e Rosa indossano toni terrosi, sabbia e ocra, che li legano alla terra della loro fatica. Gli Spiriti del Sale vestono il bianco, quasi evanescenti, con elementi che catturano la luce come garza, organza e tulle.

L'illuminotecnica fa uso di LED dinamici e controluce per scolpire il movimento tra i mondi. L'alternanza di calore e freddezza sottolinea la metamorfosi emotiva dei personaggi. Nel momento cruciale del violoncello, si crea un effetto di "risonanza" attraverso fasci di luce pulsanti al ritmo della musica.

Il sogno di Azzurra è una fiaba poetica e luminosa, un canto alla speranza che si fa materia, suono e vita. In un solo atto, l'opera racconta il passaggio dall'ombra alla luce, dalla paura al riconoscimento, dalla miseria alla bellezza. La regia cerca di restituire questo movimento non come racconto lineare, ma come esperienza sensoriale: il pubblico, come Azzurra, è chiamato a "vedere con l'anima" e a credere che la luce possa nascere anche dal sale, anche dal mare, anche dal silenzio.

Iscrizione alla newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle nostre iniziative.